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Iniziativa lodevole quella di Giuliano Melani, “concittadino” italiano di Pistoia, il quale ha acquistato un’intera pagina del Corriere della Sera per rivolgere un accorato appello agli italiani per combattere la speculazione in atto contro il debito pubblico italiano: “Facciamo uno sforzo, compriamo il nostro debito. Chi più ne ha più ne metta.”
Iniziativa questa che non può che essere condivisa, con una precisazione importante, però: Gli italiani, quelli veri, lo stanno già facendo, l’hanno sempre fatto!
Oltretutto, si tratta di un ottimo investimento (quale altro investimento attualmente offre un 5-6% di interessi “sicuri”?), mentre la tesi di chi azzarda che l’Italia possa “fallire” è semplicemente ridicola, così come quelli che la sostengono non sono altro che dei cialtroni!
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Contro gli attacchi dei beceri speculatori che vogliono far credere assurdamente che l’Italia sia sull’orlo del fallimento [LOL], serve una chiara presa di posizione: SE L’ITALIA HA BISOGNO, IO CI SONO!
Io ho aderito! Aderisci anche tu!
MF-Milano Finanza per l’Italia e gli italiani

Se l’Italia ha bisogno, noi ci siamo. Siamo imprenditori, professionisti, manager, comuni cittadini. No, non ci stiamo a che l’Italia sia ridotta sul lastrico. Siamo un paese forte, ricco, con un debito pubblico altissimo, ma con un debito consolidato pubblico-privati nettamente più basso della Gran Bretagna, più basso della Germania, pari a quello della Francia. Le nostre industrie, le nostre banche, sono solide. La ricchezza liquida del paese è più di 10 volte (oltre 3.000 miliardi di euro) l’ammontare dei titoli che ogni anno lo Stato italiano deve emette per rinnovare quelli in scadenza. Il 50 per cento del debito pubblico è in mano a noi italiani. Se all’Italia serve, se dovesse servire il nostro aiuto per le emissioni, noi ci siamo.
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17 marzo 2011 – Buon compleanno, Italia!
“L’Inno di Mameli” (T: Goffredo Mameli – M: Michele Novaro)
Inno nazionale – Nationalhymne Italiens – Italian National Anthem
Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta,
dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria? Le porga la chioma,
che schiava di Roma Iddio la creò.
Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta,
dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria? Le porga la chioma,
che schiava di Roma Iddio la creò.
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò, sì!
Noi fummo da secoli calpesti, derisi,
perché non siam popolo, perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica bandiera, una speme:
di fonderci insieme già l’ora suonò.
Uniamoci, amiamoci, l’unione e l’amore
rivelano ai popoli le vie del Signore.
Giuriamo far libero il suolo natio:
uniti, per Dio, chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò.
Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò, sì!
Dall’Alpe a Sicilia, dovunque è Legnano;
ogn’uom di Ferruccio ha il core e la mano;
i bimbi d’Italia si chiaman Balilla;
il suon d’ogni squilla i Vespri suonò.
Son giunchi che piegano le spade vendute;
già l’Aquila d’Austria le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia e il sangue Polacco
bevé col Cosacco, ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò, sì!
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Offener Brief an die Südtiroler Landesräte Bizzo und Tommasini –
Lettera aperta agli Assessori altoatesini Bizzo e Tommasini
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Firma la petizione! | Unterschreibe die Petition! | Sign the petition!
LUIS DURNWALDER DEVE DIMETTERSI
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